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IL Sì IN CANTINA: PATRIMONIO DEL MADE IN ITALY

Wedding Italia, progetto della giornalista enogastronomica Valentina Niccolai, sta percorrendo l’Italia rurale ed enoica alla scoperta dei più bei luoghi da promuovere in Italia e all’estero per la celebrazione di piccoli e grandi eventi.
Dietro questo mondo ci sono molte donne, deus ex machina dell’accoglienza perfetta.

Incontriamo nel nostro viaggio una famosa Donna dell’enologia Italiana, Elena Martusciello, Cantina Grotta del Sole, dei Campi Flegrei. Partiamo dalla Campania, perché proprio sulla Costiera Amalfitana è nata la cultura del wedding planner.

Cos’é  L’ Associazione Donne del Vino, da Lei presieduta, e come lavora a servizio del consumatore.


Il nostro sodalizio, formato da  750 associate di cui 440 sono produttrici la restante parte è composta da ristoratrici, sommelier ed enotecarie, promuove la cultura e la conoscenza del vino e del cibo nel loro senso più ampio. Le nostre attività, sempre incentrate sulla valorizzazione delle molteplici eccellenze e tipicità del nostro belpaese, sono realizzate per avvicinare, sia il grande un pubblico sempre più attento e sensibile al mangiare bene e al bere consapevole, aspetto particolarmente caro ai giovani, sia i professionisti desiderosi di conoscere i luoghi di produzione resi ancora più speciali dal calore del contatto diretto con i protagonisti.   

La presenza del tocco femminile, come influisce sulla gestione dell’azienda vinicola?

Il mondo del vino è stato sempre caratterizzato dalla presenza delle donne, custodi delle tradizioni e amministratici di fatto da sempre dell’impresa/famiglia.
Il tocco femminile si è rivelato negli anni, specie con lo sviluppo della cultura dell’accoglienza, con l’attenzione data sia alla sostanza che alla forma, con la cura dei dettagli.


Agriturismi, ristoranti, sale banchetti: oggi le cantine sono grandi centri di accoglienza oltre che patrimonio enologico italiano. Sta nascendo un certo interesse per il vostro mondo, le vostre vigne da vivere insieme a parenti ed amici nei momenti speciali della propria vita. Cosa può raccontarci a riguardo Lei che viene dalla terra che ha creato la cultura del wedding planner, la Campania.

Qui viene fuori l’intuizione tutta femminile di “diversificare” le attività aziendali ospitando non solo banchetti, ma anche concerti, mostre d’arte, salotti culturali; le nostre cantine, le nostre vigne rappresentano una location suggestiva, non solo il vino, ma i colori e gli odori offrono spunti di riflessione, la stessa estensione in termini di superficie offre ogni volta contesti diversi, per rendere ogni evento unico e diverso dall’altro.

Possiamo parlare anche di Stile nell’accoglienza proprio delle vostre associate?

Sicuramente!! il nostro sodalizio si fonda sulla condivisione di valori e di esperienze: molte nostre attività si realizzano con la disponibilità e l’ospitalità delle socie tutte ed ogni volta l’arricchimento è reciproco, l’ impostazione è comune:accogliere sempre i propri ospiti mettendoli a proprio agio riservando ad ognuno di loro la stessa cura ed attenzione che si ha per i propri amici.

Perché il fenomeno del wine wedding, secondo Lei?


Innanzitutto per la “novità”, sono nel settore del vino da 50 anni, ho vissuto tutta l’evoluzione del business dei matrimoni  nel tempo: dall’eleganza dei grandi alberghi, all’esclusività delle ville e delle dimore storiche fino ad arrivare alla vigna, ove non essendovi un schema fisso, si può realizzare un evento “tailor made” che appaga e soddisfa poiché unico e non replicabile; un ultimo parametro da tenere in considerazione è la generale evoluzione della cultura gastronomica , il wine wedding è  visto come un occasione per deliziare i propri ospiti con tipicità del luogo e brindare a profusione con ottimi vini.
 

I costi, possono essere più contenuti avvalendosi di una location rurale che sfrutta prodotti e savoir faire propri?

  Sicuramente, tale attività non rappresentando il core business dell’azienda ne sfrutta tutta le economie di costo, in termini di struttura e personale. Talvolta accade poi che il prezzo a cui viene proposta non è eccessivo anche perché per l’azienda è un momento di promozione “spinta”.

Possiamo quindi parlare di Made in Italy del Sì in Cantina?

Assolutamente sì,  anche perché i ns. territori, le ns. cantine nessuno li può copiare!!!

  • Matrimonio in cantina

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