Le Solite Cose

Teatro Le Laudi a Firenze, con il suo “Le solite cose”  ridà luce all’Avanspettacolo di matrice fiorentina. Debitore del Café Concerto con un prezioso contributo proveniente dalla Rivista, è andato in scena, in una Firenze marzolina e capricciosa, una perfetta pièce di Avanspettacolo novecentesco, cioè di spettacolo che viene prima di qualcos’altro: il cinema appunto.

Sketch dal ritmo incalzante quasi improvvisati dall’inossidabile duetto comico di Sergio Forconi (the Voice) e  Giovanni Lepri, arcobaleno della comicità; canzoni vernacolari della deliziosa Lisetta Luchini, brava e bella, accompagnata dai ritmi folk di altissima qualità di fisarmonica, Alessandro Moretti e mandolino con Marta Marini.

Una serata accattivante animata da questi acrobati della comicità in un agile susseguirsi di parodie, macchiette, doppi sensi, allusioni ai costumi di una società ormai passata, quella mezzadra del primo ‘900 agli albori dello sviluppo industriale cittadino.

Il risultato un fragoroso coro di risate a non finire di un pubblico toscanaccio, non solo fiorentino, nostalgico forse dei tempi che furono.

Il Teatro Le Laudi ci ha messo del suo: un angolo vintage rispolverato a dovere che ti ha fatto entrare immediatamente nello spirito dello spettacolo. Si può dire veramente che ieri a Firenze si è prodotta cultura popolare, da conservare, tramandare, più viva che mai.  In sala, un divertito pubblico agée, di gran gusto, che cantava i sonetti di Lisetta Luchini; che peccato che non ci siano stati i giovani abituati alla comicità facile, leggera della televisione o dei social: sarebbe stata una spassosa lezione sulla tradizione del vernacolo fiorentino e sull’essere umano. Infatti, Lepri, Forconi e Luchini  ci hanno ricordato che al mondo, con tutte le sue diavolerie tecnologiche, alla fine, un è cambiato nulla……siamo sempre alle Solite Cose.

Valentina Niccolai