Bellissimo viaggio sotterraneo alla scoperta delle Catacombe di Santa Mustiola offerto al pubblico, gratuitamente, nella Giornata delle Catacombe 2024: le più a nord, nell’antichissima città di Chiusi, le uniche in Toscana.
Sito archeologico suggestivo, nel panorama bellissimo della Toscana, una ricchezza di memorie storiche e religiose. Non ci sono affreschi ma ricchissima di iscrizioni risalenti alla fine del III - IV secolo, traccia di una fiorente comunità cristiana, una delle diocesi più antiche della Toscana, che subirà come tutte il flagello delle persecuzioni. Scoperte casualmente quando nel Seicento, la fraternità dei Frati Minori, insediata nel luogo, scavò un pozzo, sfondando casualmente la galleria e i loculi.
Le diverse gallerie hanno una lunghezza complessiva di duecento metri e le sepolture trovano generalmente posto in nicchie di forma arcuata (arcosoli) chiuse da tegole e coppi.
Le catacombe si sviluppano intorno alla tomba di Santa Mustiola una giovane o una matrona come spiega la nostra guida Michele, che assisteva i cristiani incarcerati, ne provvedeva alla sepoltura per terminare ella stessa la propria vita martirizzata nel 274 sotto i colpi di fruste piombate.
In Chiusi si ritrovano numerosi epigrafi che danno un'ampia visione della Chiusi tardo antica e fanno di queste catacombe il vero cimitero cristiano della città.
Ne sono prova le sepolture con epigrafi del primo vescovo di Chiusi, Lucio Petronio Destro, che morì nel 322, di un presbitero e di un esorcista, Sentius Rexpectus: tutto ciò a significare l’organizzazione della società religiosa.
Ma la catacomba accoglie anche personaggi di rango inferiore e addirittura stranieri di passaggio nella città e ivi morti. E’ il caso del piccolo Aurelius Melitius, (dolcissimo come il miele) morto qui pellegrino all’età di 4 anni nella notte di Pasqua ‘infans, cristaeanus, fidelis, peregrinus’.; la comunità stessa provvederà anche alla sepoltura di stranieri ignoti, come spiega l’epigrafe “cuius nome Deus Scit”.
Una convivenza di popoli, che fa riflettere sulla mescolanza serena e pacifica tra culture diverse; luogo della speranza per riposare in pace con Cristo e con i fratelli. Una visione del mondo inclusiva come si dice oggi e che abbraccia tutti in un Corpo Mistico come afferma la Fede Cristiana.
Una lettura dei reperti alla luce della storia e della fede, estremamente emozionante grazie alla bravissima guida, essenziale in questo tipo di tour, Michele della Cooperativa Il Labirinto. Il cantiere archeologico è sempre attivo grazie al lavoro dell’Università Roma 3 con la volontà di approfondire i segreti che si nascondono dietro questo reperto: traccia delle conformazioni degli scheletri, origini della morte, alimentazione ecc. per ricostruire attraverso questa necropoli cristiana la vita di Chiusi nel III-IV secolo.
Valentina NIccolai